Museo Archeologico e d'Arte della Maremma
- Categoria Arte Storia e Cultura
Il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma - Museo di Arte Sacra della Diocesi di Grosseto, occupa nel centro di Grosseto il Palazzo ottocentesco del Vecchio Tribunale
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Il Museo Archeologico e d’Arte della Maremma - Museo di Arte Sacra della Diocesi di Grosseto, occupa nel centro di Grosseto il Palazzo ottocentesco del Vecchio Tribunale. Articolato su tre piani divisi in cinque sezioni e quaranta sale, percorre tutta la storia della Maremma dalla preistoria alla nascita delle città etrusche, dalla conquista romana al Medioevo e fino all'età moderna, attraverso documenti di archeologia e di arte. La prima sezione è dedicata alla collezione archeologica del Canonico Giovanni Chelli (Siena 1809 - Grosseto 1869), fondatore nel 1860 del Museo.
Il nucleo più consistente della collezione è formato da urne cinerarie etrusche provenienti da Volterra e da Chiusi. Il pezzo più rilevante è la ciotola di bucchero con alfabeto graffito del VI sec. a.C. La sezione successiva è dedicata al maggiore centro archeologico del territorio grossetano, Roselle, città etrusca fondata alla fine dell’età del Ferro, conquistata nel 294 a.C. da Roma e sede vescovile documentata dalla fine del V secolo. E’ la città di cui storicamente e idealmente Grosseto è l’erede a partire dal 1138, anno della traslazione della sede vescovile. Ogni fase della lunga vita della città è documentata nel Museo. Dalle necropoli di età arcaica vengono le stele di guerrieri (VI secolo a.C.); dal foro romano due importanti complessi statuari, uno legato al culto imperiale (50 d.C. circa), e l'altro dedicato a una importante famiglia del II secolo d.C.; nella chiesa paleocristiana, prima e più antica cattedrale, erano invece le decorazioni architettoniche di età carolingia.
Il secondo piano, con la sezione 3, raccoglie la documentazione archeologica della Maremma. Sono qui esposti il cratere euboico da Pescia Romana, attribuito al Pittore di Cesnola, (730 a.C. circa), corredi etruschi orientalizzanti da Vetulonia e Marsiliana, anfore ed ancore che documentano i traffici etruschi di età arcaica, e, a partire dal III sec. a.C. le manifestazioni di persistenze culturali etrusche accanto alle innovazioni introdotte dai Romani conquistatori. La ricostruzione al vero del relitto africano di Giglio Porto (III secolo d.C.) con il suo carico di anfore olearie è uno dei molti motivi di interesse di questa sezione. Al terzo piano il Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto è un museo nel museo: il Museo Diocesano è infatti associato al Museo Archeologico in base ad un accordo fra il Comune e la Diocesi che risale al 1975.
Di grande valore è la collezione delle opere provenienti dalle chiese della Diocesi, attribuibili in massima parte ad artisti senesi operanti per il centro maremmano. Si ricordano il Giudizio Finale del XIII secolo già nella chiesa di San Leonardo e attribuito a Guido da Siena o alla sua scuola, il Cristo in Pietà di Pietro di Domenico (fine sec. XV), la Madonna di Girolamo di Benvenuto (inizio sec.XVI), la Madonna delle Ciliege del Sassetta (metà sec. XV) proveniente dalla Cattedrale di San Lorenzo, ma anche i frammenti della decorazione scultorea esterna della stessa Cattedrale (Agostino di Giovanni, XIV sec.) e gli angeli di marmo (G.A. e B. Mazzuoli, 1708) in origine posti a decorare l’altare della Madonna delle Grazie, smontato nel corso dei restauri del Duomo alla fine dell’800. Le ultime sale del museo introducono alla storia della città di Grosseto. Chiudono l’esposizione le sale dedicate ai reperti di età medievale e moderna da vari centri della Maremma.